Lingotto-Lamet 0-1
CON IL LAMET SOLO DELUSIONI
Il Lamet, una di quelle squadre
che nel gergo calcistico sono definite “bestie nere”. Il Lingotto formato
amadur, dopo l’Apocalisse della scorsa stagione, gioca con la formazione
granata una gara onesta, proponendo ai suoi sostenitori un rientro per il girone
di ritorno che regala speranze.
L’accoppiata Russo – Carulli costruiscono una formazione che dovrebbe girare
intorno all’asse centrale Sorano – De Angelis, ma che invece costruisce le
migliori palle goal solo su lanci lunghi.Zagato e Pellati, terzini travestiti da
ali, non riescono a far saltare sulle fasce le difese piazzate per dall’enorme
mister lamettiano; al contrario, soffrono il confronto con i dirimpettai granata
che in fase d’attacco, con l’aiuto delle due ali, si trovano sempre in
superiorità numerica. Per coprire soprattutto il settore sinistro De Angelis
deve scalare sulla linea dei difensori, lasciando solo Sorano e trasformando il
3 – 4 -1 – 2 rossoblu in un improbabile 4 – 3 – 3, dato che anche
Neglia, proposto come fantasista, non riesce a sganciarsi dalla marcatura e
rimane imbottigliato nel caos delle due linee mediane.
La difesa del Lingotto regge bene l’urto dell’attacco del Lamet, che
comunque non può definirsi propriamente atomico: Armano regala una prestazione
sopra le righe, confermando di essere in forma “prima squadra”. Boscolo e
Ivano tengono bene il campo e limitano i pericoli per Antonello.
Nonostante le buone iniziative di Barbalucca e Giorgio, è il Lamet a portarsi
in vantaggio, con un goal letteralmente trovato da cross sulla destra che il 9
avversario insacca di testa, peraltro contestato dai rossoblu per un fallo non
fischiato a metà campo, che aveva inoltre provocato un infortunio all’8
granata.
Il secondo tempo, che vede un assedio rossoblu con 3 punte e un fantasista, non
serve: è il Lamet a prendersi i 3 punti nonostante la buona prestazione del
Lingotto; tutta la delusione è raccolta nell’invocazione della punta rossoblu
Barbalucca: “A noi solo sfortuna”. Forza ragazzi, continuiamo così: la
fortuna aiuta gli audaci.
Uomo sky: Paolo Armano
LE PAGELLE:
ANTONELLO voto 6+: Il portiere del Lingotto si esibisce in più di un’occasione in voli acrobatici e uscite spericolate. Il giusto completamento di una difesa che la scorsa stagione aveva uno dei punti deboli proprio nell’estremo difensore. PERSIANA JONES
LA STELLA voto 6: gli attacchi del Lamet vengono dal lato di Armano, che marca in effetti l’unica punta di ruolo granata. Blocca più volte il 6 del Lamet, l’unico a cercare con i cross l’armadio numero 9. L’unica volta che gli sfugge è goal. VA BENE COSì
BOSCOLO voto 6+: il Leone numerato con il 5 dimostra di meritare almeno la panca in prima squadra: nonostante lo svantaggio non si perde d’animo e dirige la difesa con urla e anticipi d’autore. Nell’assalto finale, arriva più volta al limite dell’area avversaria per provare il colpo gobbo. ARMA BIANCA
ARMANO voto 7,5: Sbaglia una cosa, ma non per colpa sua (leggi il 9 che lo sovrasta nell’azione del goal). E’ perfetto negli anticipi e nelle chiusure, non cade nella tentazione di reagire alle provocazioni dello Yeti che marca e in generale può dirsi anche positivo in fase d’impostazione. ALLUCINANTE
ZAGATO voto 5,5: si impegna, si danna, ma il suo fisichino che tanto lo aiuta nella tecnica non lo agevola in partite contro avversari così corpulenti. Sostituito perché poco propositivo in fase conclusiva. STUZZICADENTI
DE ANGELIS voto 6: l’aria della prima squadra non gli fa bene, più che altro perché gioca un primo tempo con il freno a mano tirato dato l’impegno del giorno seguente. La classe emerge comunque, quando esce con eleganza dalla sua area o quando lancia in profondità le punte. TESTIMONIAL ADIDAS
SORANO voto 6: l’involuzione tattica della squadra non lo agevola, dato che rimane solo in mezzo a fare da frangiflutti; sostituito per far posto a Hajdarevic, mostra sportività da vendere perché rimane in panca a tifare per i suoi compagni. MANNINI
PELLATI voto 6+: giovane ma non acerbo. Soffre certamente il ruolo di ala sinistra, data la poca propensione a salire e la tendenza a limitarsi come marcatore. Una sicurezza con Armano nel finale quando per far salire Ivano e Boscolo chiude lui. DUTTILITà
NEGLIA voto 5+: classe a volontà, ma come tutti i giocatori tecnici è lunatico. Rimane risucchiato nel vortice di centrocampo non trovando una posizione ne un punto di riferimento. Soffre ma non molla fino alla sostituzione: le sue difficoltà si limitando alla gestione del fiato. VOLITIVO
BARBALUCCA voto 6: il buon Roby ce la mette tutta, ma i suoi numeri non bastano a scardinare il portone del Lamet. Cerca di servire più volte il compagno di reparto ma non riesce con la solita qualità. Buoni segnali per il futuro. SPERANZA
GIORGIO voto 6: dopo una settimana polemica conclusa con un polemico arrivo al campo, condito da un altrettanto polemico: “Oggi no parlo”, il Vecchio si mostra in ripresa, e pazienza che il goal non giunga. Vederlo scattare nonostante i suoi anni è comunque un piacere: il piede non manca, vediamo se arriverà un briciolo di fortuna. PAPERINO
MOREA voto 6+: il suo ingresso dà la scossa. I suoi inserimenti in area su calcio da fermo sono sempre pericolosi e per poco non è lui a pareggiare i conti con i granata. Gioca per sé e per la squadra, urlando se è il caso per incitare i compagni. ELETTRICO
CARBOTTA voto 6: mette un sur plus di forza fisica per arginare i laterali destri del Lamet. La sua mole non lo agevola nello scatto, ma lo aiuta nel confronto fisico. VAJONT
HAJDAREVIC voto 6: cerca di illuminare il Passobuole con lampi di genio che tardano ad arrivare complice un campo formato orticello della valle degli orti. Dice alla fine “Ho provato 24 stop, me ne è riuscito 1”. A lui serve il sintetico. STOP AND GO
GAVATORTA voto 6+: entra illuminando un attacco spento e fiacco,e se poi su un suo splendido assist, Giorgio avesse segnato allora diremo che è uno capace di cambiare la partita. Buono la sua determinazione e il suo impegno. BRAVO
CARULLI – RUSSO 7: i cambi sono tutti azzeccati, peccato per i troppi tentativi andati a male. SACCHI – ANCELOTTI
Pagelle a cura di Francesco Gavatorta